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Certificazioni

PRODOTTI DI QUALITÀ PUGLIA

MARCHIO DI GARANZIA DELLE MIGLIORI ECCELLENZE PUGLIESI

La Cantina di Andria a marchio Vignuolo associa ai suoi prodotti il marchio “Prodotti di Qualità Puglia”, un marchio di qualità collettivo comunitario con indicazione di origine controllata. Tale marchio può essere concesso in uso a tutti i produttori dell’Unione Europea per i prodotti e servizi agricoli ed alimentari, che conformemente al diritto comunitario, godono di particolare tutela nell’Unione Europea e rispondono a determinati requisiti qualitativi.
L’obbiettivo del marchio è quello di garantire la qualità del prodotto e la sua indicazione d’origine assicurando la tracciabilità completa dei prodotti.

La Cantina di Andria a marchio Vignuolo associa ai suoi prodotti il marchio “Prodotti di Qualità Puglia”, un marchio di qualità collettivo comunitario con indicazione di origine controllata. Tale marchio può essere concesso in uso a tutti i produttori dell’Unione Europea per i prodotti e servizi agricoli ed alimentari, che conformemente al diritto comunitario, godono di particolare tutela nell’Unione Europea e rispondono a determinati requisiti qualitativi.
L’obbiettivo del marchio è quello di garantire la qualità del prodotto e la sua indicazione d’origine assicurando la tracciabilità completa dei prodotti.

MARCHIO

Il marchio risponde alle prescrizioni di cui agli orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale 2007-2013 (2006/C 319/01) ed agli orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato a favore della pubblicità dei prodotti di cui all’Allegato I del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea nonché di determinati prodotti non compresi in detto allegato.

FINALITÀ

• Valorizzare i prodotti agricoli e alimentari con un elevato standard qualitativo
• Far conoscere ai consumatori, attraverso azioni informative e pubblicitarie, le caratteristiche qualitative dei prodotti e dei servizi che partecipano al sistema di qualità alimentare riconosciuto dalla Regione Puglia
• Promuovere e sostenere il marketing commerciale e la vendita di tali prodotti

REQUISITI

• Produzioni sul territorio pugliese
• Rispetto delle schede tecniche approvate dalla Regione Puglia
• Rintracciabilità delle partite a marchio “Prodotti di Qualità Puglia” sul sistema informatico dalle Regione
• Rispetto delle linee guida di difesa integrata in agricoltura

Logo Certificato ICEA Biologico

CERTIFICATO ICEA BIOLOGICO

L’AGRICOLTURA CHE RISPETTA L’AMBIENTE

La grande attenzione per la salvaguardia dell’ambiente in cui l’uva viene prodotta ha determinato, per i nostri agricoltori, l’adozione di tecniche colturali a basso impatto ambientale. La maggior parte delle uve di pregio è prodotta con le tecniche previste per l’agricoltura Biologica e la Vignuolo si è certificata Biologica con ICEA.
Gli oneri dell’attività di certificazione sono a carico dei produttori che investono per migliorare la propria professionalità e soprattutto per trasmettere ai consumatori l’amore, la serietà e la passione per il proprio lavoro.

Il termine “agricoltura biologica” indica un metodo di coltivazione e di allevamento che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi).
Agricoltura biologica significa sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria, utilizzando invece tali risorse all’interno di un modello di sviluppo che possa durare nel tempo.
Per salvaguardare la fertilità naturale

di un terreno gli agricoltori biologici utilizzano materiale organico e, ricorrendo ad appropriate tecniche agricole, non lo sfruttano in modo intensivo.
Il ricorso a tecniche di coltivazione biologiche ricostruisce l’equilibrio nelle aziende agricole; qualora, comunque, si rendesse necessario intervenire per la difesa delle coltivazioni da parassiti e altre avversità, l’agricoltore può fare ricorso esclusivamente alle sostanze di origine naturale espressamente autorizzate e dettagliate dal Regolamento europeo (con il criterio della cosiddetta “lista positiva”).

Ceppo di uva nera Castel del Monte Alberello Pugliese

BIOLOGICO NEL VINO

Un vino che può essere definito biologico se prodotto con uve da agricoltura biologica. Questo significa che l’uva viene coltivata senza l’uso di antiparassitari o concimi chimici. Si utilizzano quindi concimi organici e le piante vengono rinforzate con trattamenti antiparassitari di origine naturale, come rame o zolfo. In alcuni casi viene utilizzata la lotta biologica, impiegando cioè organismi viventi antagonisti dei parassiti. Per ottenere la certificazione di “biologico” un vino è sottoposto a numerosissime analisi che escludano la presenza di qualunque residuo chimico.

IL REGOLAMENTO

La coltivazione biologica non consente l’uso di sostanze chimiche per garantire un minore impatto ambientale. Il regolamento comunitario disciplina anche i livelli di solforosa presenti nei vini biologici. Nello specifico, i vini biologici devono sottostare a dei limiti di solforosa totale che per i vini biologici rossi secchi a massimo 100 mg/l, mentre per i bianchi secchi sarà massimo di 150 mg/l.

Si fa anche riferimento all’interno di tale regolamento a pratiche che con il tempo si vorranno eliminare nel tempo dal processo di vinificazione come ad esempio i trattamenti termici e l’impiego di resi scambiatrici di ioni.

La cantina è conforme alla regolamentazione Vegan, non utilizzando prodotti per la chiarificazione come l’albumina o la caseina.

PRATICHE ENOLOGICHE CONFORMI AL REGOLAMENTO

• Concentrazione parziale a freddo
• Eliminazione dell’anidride solforosa con procedimenti fisici
• Trattamento per elettrodialisi per garantire la stabilizzazione tartarica del vino
• Dealcolizzazione parziale del vino
• Trattamento con scambiatori di cationi per garantirela stabilizzazione tartarica del vino

CONDIZIONI

• Per i trattamenti termici la temperatura non può superare i 70 °C
• Per la centrifugazione e la filtrazione, con o senza coadiuvante di filtrazione inerte la dimensione dei pori non può essere inferiore a 0,2 micrometri

Olive verdi e nere Castel del Monte

BIOLOGICO NELL’OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA

Per potersi definire “biologico” un Olio d’Oliva Extra Vergine deve rispettare regole precise, che abbracciano tutti gli stadi di lavorazione, dalla coltivazione alla raccolta, dalla spremitura all’imbottigliamento. La coltivazione avviene in modo naturale senza utilizzo di fertilizzanti chimici e pesticidi. Al frantoio le olive biologiche seguono un percorso separato da quelle non biologiche ed anche la fase finale di imbottigliamento ed etichettatura è regolata da norme estremamente restrittive.

Logo Puglia Sveva - Consorzio di tutela vini DOC Castel del Monte

PRODOTTI DOP E IGP

Le qualità organolettiche uniche di questa zona, hanno permesso alla Vignuolo di raggiungere risultati importanti con i sui vini tutti a denominazione di origine: Indicazione Geografica Protetta “Puglia” ed a Denominazione di Origine Controllata “Castel del Monte”.
I prodotti DOP e IGP si identificano per le caratteristiche peculiari legate all’applicazione puntuale di un disciplinare di produzione, di cui sia comprovata l’origine “storica” nel territorio dichiarato nella denominazione. I prodotti DOP e IGP sono soggetti al controllo di conformità al disciplinare di produzione, funzione per cui è competente l’ente terzo di certificazione

(che, di fatto, vigila anche sulla perfetta affidabilità igienico-sanitaria del prodotto) e alla vigilanza sulla commercializzazione, funzione affidata ai Consorzi di Tutela. Il Consorzio di Tutela, organismo rappresentativo dei produttori, svolge anche le attività necessarie alla promozione e valorizzazione del prodotto DOP o del prodotto IGP, sul mercato.
Gli oneri dell’attività di certificazione sono a carico dei produttori che pertanto, in questo modo, investono per migliorare la propria professionalità e, soprattutto, per trasmettere ai consumatori una “sostanza” (non solo una “immagine”) di serietà e passione per il proprio lavoro.

DIFFERENZE TRA DOP E IGP

Nel caso dei prodotti DOP, tutto ciò che concerne l’elaborazione e la commercializzazione del prodotto, ha origine nel territorio dichiarato; mentre per i prodotti IGP, il territorio dichiarato conferisce al prodotto, attraverso alcune fasi o componenti della elaborazione, le sue caratteristiche peculiari, ma non tutti i fattori che concorrono all’ottenimento del prodotto provengono dal territorio dichiarato.

Nel caso dei prodotti DOP, tutto ciò che concerne l’elaborazione e la commercializzazione del prodotto, ha origine nel territorio dichiarato; mentre per i prodotti IGP, il territorio dichiarato conferisce al prodotto, attraverso alcune fasi o componenti della elaborazione, le sue caratteristiche peculiari, ma non tutti i fattori che concorrono all’ottenimento del prodotto provengono dal territorio dichiarato.

Bollino logo DOP Denominzione d'origine protetta
Bollino logo IGP Indicazione Geografica Protetta